“Toccarla è come toccare me!” La leggenda del tennis Adriano Panatta ha difeso Jasmine Paolini dopo un’ondata di critiche, minacce e insulti nei suoi confronti durante gli Open di Cina. “Quello che sta succedendo a Paolini è un crimine. Come si può essere così crudeli e abbandonare un giovane talento italiano?”. Sentendo le parole di Panatta, Paolini è scoppiata a piangere, profondamente commossa dal sostegno di una delle più grandi leggende del tennis. In un momento di debolezza, ha espresso la sua gratitudine e la sua risposta sincera ha reso Panatta più orgoglioso che mai…

Il mondo del tennis vive di emozioni, vittorie e sconfitte, ma a volte si trasforma anche in un terreno doloroso dove le critiche possono diventare insopportabili. È ciò che è successo a Jasmine Paolini durante gli Open di Cina, dove l’atleta italiana è stata travolta da un’ondata di insulti, minacce e attacchi ingiustificati provenienti dai social e da alcuni ambienti sportivi. Una situazione che avrebbe potuto spezzare il morale di qualsiasi giovane atleta, ma che ha trovato un’inaspettata e potentissima risposta grazie all’intervento di una leggenda: Adriano Panatta.

L’ex campione, icona del tennis italiano e internazionale, ha deciso di prendere pubblicamente le difese della connazionale con parole forti e dirette: “Toccarla è come toccare me! Quello che sta succedendo a Paolini è un crimine. Come si può essere così crudeli e abbandonare un giovane talento italiano?”. Una dichiarazione che ha immediatamente fatto il giro dei media, generando un’ondata di solidarietà verso Paolini e riportando l’attenzione sul tema della violenza verbale nello sport.

Per Jasmine, che in quei giorni stava vivendo uno dei momenti più difficili della sua carriera, il sostegno di Panatta è stato un vero balsamo per l’anima. Nel sentirsi protetta da una figura che ha segnato la storia del tennis mondiale, non è riuscita a trattenere le lacrime. Durante una conferenza stampa, con la voce rotta dall’emozione, ha confessato: “Non pensavo di meritare tanto affetto, soprattutto da una leggenda come lui. Le sue parole mi hanno fatto sentire meno sola e più forte.”
Il gesto di Panatta non è stato solo un atto di affetto personale, ma anche un messaggio al mondo dello sport. Ha ricordato a tutti che dietro ogni atleta, indipendentemente dai risultati ottenuti, c’è un essere umano che soffre, gioisce, sogna e lotta. I trofei e i punti nel ranking non possono e non devono mai giustificare un attacco personale o un’ondata di odio gratuita.
La vicenda ha avuto una risonanza enorme in Italia, dove i tifosi si sono stretti attorno a Paolini, trasformando il dolore in solidarietà. Molti colleghi tennisti, italiani e stranieri, hanno espresso vicinanza alla giocatrice, sottolineando come gli insulti subiti non rappresentino in alcun modo lo spirito del tennis.
Panatta, dal canto suo, ha ribadito che il suo intervento non era solo un gesto di amicizia, ma un dovere morale verso una giovane atleta che rappresenta il futuro del tennis italiano. “Vedere Jasmine soffrire mi ha fatto male. Ma vedere la sua reazione, la sua gratitudine e la sua forza mi rende ancora più orgoglioso di lei. È una vera combattente e sono sicuro che queste difficoltà la renderanno ancora più grande.”
Questa storia dimostra che lo sport non è fatto solo di punti e classifiche, ma anche di umanità, sostegno e valori condivisi. Jasmine Paolini, grazie al coraggio di Adriano Panatta, ha trovato nuova linfa per affrontare le sfide future, trasformando il dolore in motivazione. E l’Italia, ancora una volta, ha scoperto di avere non solo un talento in campo, ma anche una giovane donna capace di commuovere e ispirare con la sua sincerità.