Il mondo del ciclismo è stato profondamente toccato dalle parole di Eddy Merckx, leggenda belga e simbolo assoluto di questo sport, che a 80 anni ha rivelato di affrontare gravi problemi di salute. Il cinque volte vincitore del Tour de France e undici volte campione dei Grandi Giri ha confessato, con la sincerità che lo ha sempre contraddistinto: “A ottant’anni sto ancora lottando per ogni respiro. Il mio corpo non è più quello di una volta, ma lo spirito da combattente non mi ha mai abbandonato.”
Le sue parole, pronunciate durante un’intervista televisiva in Belgio, hanno commosso milioni di appassionati. Merckx, soprannominato “Il Cannibale” per la sua fame insaziabile di vittorie, ha aggiunto con voce rotta dall’emozione: “Spero solo di poter salire in bicicletta un’ultima volta… Grazie a tutti per avermi permesso di far parte delle vostre vite.”

Una carriera leggendaria
Nato nel 1945 a Meensel-Kiezegem, Eddy Merckx è considerato da molti il più grande ciclista di tutti i tempi. Con 525 vittorie professionali, tra cui cinque Tour de France, cinque Giri d’Italia e una Vuelta a España, ha ridefinito il significato stesso del dominio sportivo. Il suo stile aggressivo, la determinazione assoluta e la capacità di vincere su qualsiasi terreno gli hanno valso il rispetto e l’ammirazione di generazioni di ciclisti e tifosi.
Merckx non era solo un campione, ma anche un simbolo di sacrificio e passione pura. Dopo il ritiro, ha continuato a vivere per il ciclismo — come costruttore di biciclette, ambasciatore dello sport e mentore per molti giovani corridori.

L’omaggio di Jonas Vingegaard
Pochi giorni dopo le dichiarazioni di Merckx, Jonas Vingegaard, due volte vincitore del Tour de France, ha reso omaggio al campione belga con un gesto straordinario. In un evento benefico in Danimarca, Vingegaard è salito sul podio indossando una maglia speciale con la scritta: “For Eddy — Ride Forever”.
Con voce commossa, ha detto: “Tutti noi pedaliamo sulle tracce di Merckx. Senza di lui, il ciclismo non sarebbe ciò che è oggi. Gli auguro forza, coraggio e un ultimo giro indimenticabile.”
Il gesto ha fatto rapidamente il giro del mondo, generando una valanga di messaggi di affetto sui social. Tifosi, ex corridori e appassionati hanno condiviso ricordi, foto e parole di gratitudine verso l’uomo che ha ispirato intere generazioni.

Il ciclismo come lezione di vita
La storia di Eddy Merckx è più di una carriera sportiva: è una lezione universale di resilienza. Anche di fronte alle difficoltà fisiche e all’età, il suo spirito competitivo e la sua umiltà rimangono un faro per tutti coloro che credono nei valori dello sport.
“La bicicletta mi ha insegnato tutto,” ha detto una volta. “A cadere, a rialzarmi e a non smettere mai di lottare.”
Conclusione
L’emozione suscitata dalle parole di Eddy Merckx e dal tributo di Jonas Vingegaard dimostra che il ciclismo è molto più di una corsa: è un legame tra generazioni, una passione che unisce e ispira.
A 80 anni, “Il Cannibale” continua a insegnare al mondo cosa significa davvero non arrendersi mai.