Il ciclismo è in subbuglio. Durante la sessione di commento live per la preparazione al Giro d’Italia 2026, Phil Liggett, la “voce iconica del Tour de France”, ha lanciato un attacco frontale contro Jonas Vingegaard. “Sei un bastardo, non commenterò se è ancora in gara…”, ha tuonato il 82enne britannico, visibilmente alterato, accusando il danese di “comportamenti sleali” legati a presunte tensioni con il team Visma-Lease a Bike. Le parole, pronunciate in diretta su Eurosport, hanno fatto esplodere il mondo del pedale, con un’ondata iniziale di supporto dal pubblico che vedeva in Liggett un difensore del “fair play”.

L’Attacco in Diretta: Cos’è Scattato in Liggett?
La sessione, intitolata “Preview Giro 2026: Sfide e Rivalità”, era un’analisi tranquilla delle strategie dei top team. Ma quando è arrivato il turno di Vingegaard – reduce dal secondo posto al Tour 2025 e da un infortunio che lo ha tenuto fuori per mesi – Liggett ha perso le staffe. “Questo bastardo ha rovinato il ciclismo con le sue lamentele continue sul team. Non merita il microfono se continua a partecipare!”, ha gridato, puntando il dito contro presunte “manovre oscure” durante la Vuelta a España. Fonti interne rivelano che l’esplosione sia legata a un litigio privato: Liggett, amico di vecchia data di ex-manager Visma, si sentirebbe tradito da Vingegaard per un episodio di “doping mediatico” – accuse non provate di favoritismi.
Il commento ha catalizzato l’attenzione globale. Su X, #LiggettVsVingegaard ha raggiunto 1,5 milioni di interazioni in 10 minuti, con fan che acclamavano: “Phil dice la verità! Jonas è ipocrita!”. Molti, delusi dalle recenti polemiche su sponsor e infortuni, hanno visto nel veterano un paladino contro i “divi moderni”. Anche rivali come Tadej Pogačar hanno retwittato clip, aggiungendo: “Il ciclismo ha bisogno di voci libere”.

La Svolta Inattesa: La Decisione del Team in 30 Minuti
Ma il contraccolpo è arrivato fulmineo. In meno di mezz’ora, la produzione Eurosport ha inviato a Liggett una nota ufficiale: sospensione immediata dal commento per “violazione del codice etico UCI sui media”. Il documento, firmato dal direttore sportivo Paul Kealy, citava “linguaggio offensivo e danno all’immagine dello sport”. Liggett, seduto allo studio di Londra, è crollato sulla sedia, tremando visibilmente mentre leggeva il messaggio sullo schermo. “Aiuto… chiamate il legale!”, ha balbettato in diretta, prima che la trasmissione andasse in pausa con una scusa generica su “problemi tecnici”.
Testimoni oculari descrivono un Liggett “pallido e tremante”, costretto a scusarsi sommariamente prima di sparire. Il team legale di Eurosport è intervenuto entro minuti, preparando una difesa contro potenziali querele da Vingegaard – che ha già minacciato azioni per diffamazione, come nel caso del 2023. “È umiliante per un’icona”, commenta un insider, “ma le regole sono ferree: zero tolleranza per attacchi personali”.

Reazioni e Impatto: Un Ciclismo Diviso
La comunità è spaccata. Fan di Vingegaard accusano Liggett di “gelosia senile”, mentre i puristi lo difendono: “Ha detto ciò che tutti pensano”. L’UCI ha aperto un’inchiesta, e Visma ha emesso un comunicato: “Rispetto per Phil, ma il focus è sulle pedivelle, non sulle parole”. Su Reddit e TikTok, meme ironici dilagano, con clip del “crollo” che superano i 2 milioni di views.
Questo scandalo arriva dopo la querela Vingegaard-Liggett del 2025, riaccendendo dibattiti su etica mediatica. Esperti come la giornalista Cycling Weekly notano: “Liggett è leggenda, ma l’era social non perdona errori”. Per il Giro 2026, Eurosport valuta sostituti come Carlton Kirby.
In un mondo di watt e salite, le parole pesano quanto un cronometro. Liggett tornerà? Solo il legale lo sa. Segui aggiornamenti su Vingegaard e polemiche ciclismo.