Il Portogallo è rimasto senza parole dopo una rivelazione inaspettata che potrebbe cambiare per sempre il corso di uno dei casi più misteriosi del Paese. Antonio Pereira, nonno di Rui Pereira, il bambino scomparso nel 1999, è stato ricoverato in gravi condizioni in un ospedale di Porto. Prima di entrare in coma, l’uomo avrebbe confidato alla polizia un segreto custodito per oltre vent’anni — un dettaglio legato a una vecchia prova di DNA mai resa pubblica.

Secondo fonti vicine alle indagini, l’anziano avrebbe chiesto di parlare con gli agenti del reparto investigativo poche ore prima del suo peggioramento. Le sue parole, descritte dagli inquirenti come “sconvolgenti e decisive”, riguarderebbero un campione biologico raccolto all’inizio delle ricerche per Rui, poi archiviato e dimenticato.
“È stato un momento carico di tensione,” ha dichiarato un ufficiale che ha assistito all’interrogatorio. “Il signor Pereira sapeva di non avere molto tempo e ha deciso di liberarsi di un peso che portava dentro da decenni.”
Le autorità non hanno rivelato il contenuto esatto della confessione, ma confermano che una vecchia provetta sigillata è stata rinvenuta in un archivio di laboratorio a Lisbona. All’interno, secondo gli esperti, si troverebbero residui biologici che potrebbero finalmente chiarire cosa accadde realmente al piccolo Rui.

La notizia ha generato una vera e propria tempesta mediatica. I principali telegiornali portoghesi hanno interrotto la programmazione per trasmettere aggiornamenti in diretta. Sui social media, l’hashtag #LaVeritàDiRui è diventato virale, con migliaia di utenti che condividono messaggi di speranza e commozione.
La madre del bambino, Filomena Duarte, ha reagito con parole toccanti: “Non so se devo avere paura o speranza. Ma se davvero mio padre ha parlato, forse questa volta la verità è più vicina che mai.”
Gli investigatori stanno ora riesaminando l’intero fascicolo, riaprendo piste chiuse da anni. Gli esperti di genetica forense hanno confermato che il vecchio campione sarà sottoposto a nuove analisi con tecnologie moderne, in grado di rivelare informazioni che un tempo erano impossibili da ottenere.

“Questa potrebbe essere la svolta che tutti aspettavamo,” ha dichiarato il commissario Miguel Fonseca. “Ogni parola del signor Pereira sarà verificata con la massima attenzione.”
Dopo due decenni di mistero, il Portogallo trattiene il respiro. Cosa conteneva davvero quella provetta sigillata? E perché il nonno di Rui ha taciuto per così tanto tempo?
Le risposte potrebbero finalmente arrivare — e con esse, la verità che un intero Paese attende da oltre vent’anni.