In un’intervista bomba che sta mandando ondate di shock in tutta Hollywood, Robert Downey Jr. ha rilasciato una rivelazione che potrebbe ridefinire il cinema di successo: il suo ritorno nell’universo cinematografico Marvel in “Avengers: Apocalisse” non è solo un ritorno, è lo spettacolo più costoso mai realizzato su celluloide. Parlando con Variety durante un elegante evento a Los Angeles il 7 ottobre 2025, l’icona di Iron Man si è lasciata scappare che il budget del film sta lievitando tra i 600 milioni di dollari e l’incredibile cifra di 1 miliardo di dollari. “Non stiamo lesinando qui”, ha scherzato Downey con quel sorrisetto caratteristico, i suoi occhi scintillanti come reattori ad arco sotto i riflettori. “Questa è la Marvel che punta tutto sul finale del gioco, letteralmente.”

Per contestualizzare, si tratta di un balzo in avanti rispetto a colossi precedenti come “Avengers: Endgame”, che ha incassato circa 356 milioni di dollari nel 2019. Le voci nel settore avevano definito “Apocalypse” un mostro fin dall’inizio, ma la conferma di Downey porta l’hype a undici. Diretto dai Fratelli Russo, il duo dietro “Infinity War” e “Endgame”, il progetto sta già bruciando denaro più velocemente di uno schiocco di Thanos. I recenti documenti della Disney rivelano che la sola pre-produzione ha superato i 500.000 dollari mensili, il doppio di quanto “Ant-Man and the Wasp: Quantumania” ha consumato nel 2023. Se queste stime reggono, stiamo parlando di una produzione che potrebbe eclissare anche i più selvaggi film epici di James Cameron, tenendo conto della magia degli effetti visivi, degli stipendi di prim’ordine e delle riprese globali che abbracciano i continenti.
Ma Downey non sta solo prendendo in giro i dollari; sta svelando il cuore della bestia. Nella stessa chiacchierata, ha spiegato tutto sul suo ruolo fondamentale nei panni dell’iconico Victor von Doom, meglio conosciuto come Dottor Destino, il genio tirannico che è stato a lungo in agguato nell’ombra della Marvel. “Doom non è solo un cattivo; è l’architetto del caos”, ha scherzato Downey, sporgendosi in avanti come se stesse condividendo segreti di stato. “In ‘Apocalisse’, tira le fila dalla Latveria al multiverso, costringendo i Vendicatori a mettere in discussione tutto. È personale, è epico e sì, sono io sotto quella maschera: sfregiato, intrigante e dispiaciuto, ma non dispiaciuto.” I fan sono esplosi online, con #DoomReturns che ha fatto tendenza in tutto il mondo in pochi minuti. Questo non è un cameo; è una presa per il trono. Downey’s Doom, che si dice sia una variante distorta della sua eredità di Tony Stark, promette un meta-strato che potrebbe frantumare il quarto muro più duramente di quanto Deadpool abbia mai sognato.

Il tempismo non potrebbe essere più elettrico. La Fase Sei della Marvel è un atto di alto livello dopo una Fase Cinque difficile: pensa che “The Marvels” fallisce e “Deadpool & Wolverine” trionfa. “Apocalypse”, previsto per il 1 maggio 2026, un blitz cinematografico, arriva come gran finale della Saga del Multiverso, collegandosi a “Secret Wars” e oltre. Il cast? Un chi è chi dei pesi massimi del MCU: Thor di Chris Hemsworth, che brandisce Stormbreaker con furia brizzolata; La Vedova Nera di Scarlett Johansson, scongelata dal ghiaccio per un ultimo ballo; e nuovi arrivati ​​come l’ensemble dei Fantastici Quattro, tra cui Pedro Pascal nei panni di Reed Richards, che scontrano intelletti con Doom di Downey. Aggiungi le anticipazioni sugli X-Men – Wolverine che ringhia accanto a Capitan America – e avrai un cocktail crossover pronto per l’Armageddon al botteghino.
Il giorno di paga di Downey sottolinea la posta in gioco. Gli addetti ai lavori dicono che sta intascando più di 100 milioni di dollari per questo e il seguito, una cifra che fa impallidire il suo bottino di “Endgame”. “Bobby vale ogni centesimo”, ha detto a Deadline in via ufficiosa un dirigente della Marvel. “È la scintilla che riaccende il fuoco.” Eppure, sotto il glamour, c’è una scommessa. Secondo gli analisti, quel conto da 1 miliardo di dollari richiede un rendimento di proporzioni “endgame” – oltre 2,7 miliardi di dollari in tutto il mondo – per raggiungere il pareggio. Critici come quelli di Forbes mettono in guardia contro la “fatica da supereroe”, ma Downey la liquida con eleganza: “Fatica? No, questa è resurrezione. Non stiamo finendo l’MCU; lo stiamo evolvendo”.

Riflettendo sul suo viaggio, Downey è diventato introspettivo. “Interpretare Tony è stata una terapia; Doom? È lo specchio oscuro”, ha riflettuto. “Dopo anni lontani – Oppenheimer, gli Oscar – tornare indietro sembra uno scherzo crudele del destino. Ma ehi, chi sono io per discutere con il destino?” La sua rivelazione si lega alla più ampia tradizione Marvel, dove l’intelletto di Doom rivaleggia con quello di Reed e la sua ambizione rivaleggia con quella di Thanos. Le foto trapelate dal set dei Pinewood Studios mostrano armature che brillano sotto le luci a LED, suggerendo battaglie che distorcono la realtà, forse brandendo la Pietra della realtà in un cenno ad archi comici come “Secret Wars”.
Mentre la produzione aumenterà ad Atlanta il mese prossimo, il brusio è palpabile. Le fan art inondano Instagram, le teorie sciamano su Reddit: Doom si alleerà con i resti di Kang? Riscattare i peccati di Stark? I fratelli Russo, appena usciti da “The Grey Man”, promettono “una scala che non abbiamo mai toccato”, con sequenze IMAX che potrebbero far levitare i tuoi popcorn. Per Downey, 60 anni e più acuto che mai, è una chiusura poetica, o un’accensione. “L’apocalisse non è la fine”, ha concluso l’intervista. “È l’alba di qualunque cosa accada dopo.”
In una città dove si scommettono miliardi sui capricci, “Avengers: Apocalypse” sembra il lancio sulla luna di Hollywood. Rischioso? Innegabilmente. Rivoluzionario? Downey ci scommette la sua eredità. Segna sui tuoi calendari il 2026: questo non è solo un film; è la sfida da un miliardo di dollari della Marvel di sognare in grande. E se il track record di Downey regge, andremo tutti avanti.