Max Verstappen ha parlato ufficialmente delle voci e della guerra interna alla McLaren durante la conferenza stampa del Gran Premio d’America di Formula 1. L’intero team McLaren è rimasto senza parole.

Austin, Texas – Nella vibrante atmosfera del Circuito delle Americhe, dove gli appassionati di Formula 1 attendono con ansia un fine settimana ricco di spettacolo, Max Verstappen ha fatto esplodere una bomba. Nel corso della conferenza stampa ufficiale di giovedì mattina, poco prima dell’allenamento per il Gran Premio degli Stati Uniti, il quattro volte campione del mondo olandese si è confrontato con le calde questioni che circondano la McLaren.
Voci di una “guerra interna” tra i piloti Lando Norris e Oscar Piastri, e accuse di favoritismi all’interno del team britannico, erano nell’aria da settimane. Verstappen, non avendo mai paura di esprimere la sua opinione, ha scelto di parlare ufficialmente. Il risultato? Un silenzio che echeggia in sala stampa, e una squadra McLaren che secondo gli addetti ai lavori era allo sbando totale.

La conferenza stampa era iniziata in modo abbastanza ordinario. Verstappen ha condiviso il tavolo con Lewis Hamilton e il giovane pilota della Sauber Gabriel Bortoleto, mentre il capo del team Red Bull Laurent Mekies si è poi unito alla riunione dei team leader. Il moderatore ha rivolto le prime domande sulle imminenti qualifiche sprint e sull’impegnativo layout del circuito, con le sue iconiche curve e salite. Ma l’attenzione si è presto spostata sulla McLaren, la squadra che sembra minacciare il dominio della Red Bull nella caccia al campionato costruttori in questa stagione.
I giornalisti avevano fatto il loro dovere: le tensioni all’interno della McLaren divamparono dopo il Gran Premio di Singapore, dove Norris e Piastri si scontrarono in un duello pieno di frustrazione. Piastri, l’australiano ammirato per il suo approccio calmo, ha espresso apertamente la sua insoddisfazione per gli ordini di squadra che sembrano favorire Norris. L’ex campione Mario Andretti aveva recentemente acceso la discussione affermando che la McLaren sta “favorendo” Norris a scapito del potenziale di Piastri.

“Apprezzo Piastri per la sua perseveranza”, ha esordito Verstappen, con un sorriso che sottolineava la sua reputazione di acuto osservatore. “Ma sembra che per qualche motivo – non so perché – la McLaren preferisca Lando Norris. Ho sentito qualcosa, sì. E non è niente.” Nella stanza cadde il silenzio. Verstappen, che normalmente naviga diplomaticamente in queste acque, ha optato per un linguaggio diretto.
Si riferiva ai promemoria interni e alle conversazioni radiofoniche trapelate, in cui il leader della McLaren Andrea Stella lotta con l’equilibrio tra le sue due stelle. Norris, il favorito britannico che sta inseguendo il suo primo titolo quest’anno, riceverà più supporto strategico, secondo le fonti, mentre Piastri – che ha ottenuto la pole a Singapore ma poi ha dovuto cedere il passo – si sente svantaggiato. “È un problema loro, non mio”, ha continuato seccamente Verstappen. “Ma quando lotti per un campionato, devi trattare i tuoi piloti allo stesso modo, altrimenti li perderai entrambi”.

Fuori dalla sala stampa, la notizia raggiunse la McLaren a macchia d’olio. Zak Brown, l’amministratore delegato della squadra, era in riunione con Toto Wolff della Mercedes quando il suo telefono squillò. Gli addetti ai lavori riferiscono che l’intero team era “senza parole” – un eufemismo in un paddock dove le parole raramente sono un valore aggiunto. Piastri, che ha avuto la sua seduta più tardi nel corso della giornata, ha risposto seccamente: “A meno che non si conoscano tutti i dettagli, è difficile giudicare.
Questo rimane interno, e questa è una buona cosa.” Normalmente esplicito in sua difesa, Norris ha optato per il silenzio. Una fonte della McLaren ha sussurrato: “Max tocca un nervo scoperto. Siamo più forti che mai, ma commenti come questo stanno seminando dubbi nel momento sbagliato”. La squadra, che è ancora in testa alla classifica costruttori ma lotta con pit stop e ordini di squadra inconsistenti, teme che le voci possano indebolire il loro slancio. Guenther Steiner, ex capo del team Haas, ha avvertito: “La stagione da sogno della McLaren potrebbe trasformarsi rapidamente in un incubo se non si affronta questo problema”.
Per Verstappen, che sta lottando per estendere il suo titolo come pilota, questa affermazione arriva in un momento cruciale. La Red Bull ha guadagnato terreno nelle ultime gare; Verstappen è arrivato secondo a Singapore e sta rosicchiando il comando di Norris. “Non guardo gli altri”, ha detto all’inizio di questa settimana in un’intervista a De Telegraaf. “Se qualcuno mi tiene d’occhio, è un problema suo.” Ma ad Austin ha dimostrato di prestare attenzione.
Il suo commento alimenta le speculazioni: potrebbe trattarsi di un colpo psicologico contro i suoi rivali? I piloti della McLaren, che spesso si intralciano a vicenda in qualifica, sembrano più vulnerabili che mai. Norris ha ammesso che la pressione sta aumentando: “Siamo una squadra, ma correre è dura”. Piastri, invece, sta conquistando simpatia per la sua pazienza, ma lo scontro di Singapore – dove ha incolpato Norris per uno spericolato tentativo di sorpasso – ha ampliato il divario.
Il fine settimana in Texas promette fuochi d’artificio. Lo sprint di sabato potrebbe dare una scossa alla corsa al titolo, e con Verstappen in forma e la McLaren sotto pressione, ogni metro sul circuito è cruciale. La FIA tiene d’occhio la cosa; gli steward hanno già messo in guardia contro la guida aggressiva.
Hamilton, che ha condiviso la conferenza stampa con Verstappen, si è messo a ridere: “Max dice sempre quello che pensa. Questo lo rende interessante.” Ma per la McLaren sembra un campanello d’allarme. Brown ha poi sottolineato: “Non cambieremo il nostro approccio. Pari opportunità, questo è il nostro principio”. Tuttavia, la domanda si rode: quanto dureranno una volta esauriti i punti?
Le parole di Verstappen risuonano nel paddock. In uno sport in cui le alleanze sono fragili e le rivalità leggendarie, l’olandese ha dimostrato ancora una volta di regnare non solo in campo, ma anche nelle menti dei suoi avversari. Resta da vedere se questo porterà la “guerra interna” alla McLaren a una rottura. Una cosa è certa: il Gran Premio americano non si deciderà solo sull’asfalto, ma anche all’ombra di voci e tensioni. Mentre i motori rombano, la vera battaglia continua ad infuriare dietro le quinte.