SCIOCCANTE: Pedro Pascal chiede UFFICIALMENTE il boicottaggio delle opere di J.K. Rowling dopo che lei ha finanziato una causa anti-trans

Roma, 28 settembre 2025 – In un colpo di scena che ha infiammato il dibattito sui diritti LGBTQ+, l’attore cileno-americano Pedro Pascal ha lanciato un appello ufficiale per il boicottaggio delle opere di J.K. Rowling. La star di “The Last of Us” e “The Mandalorian” ha reagito con veemenza alla notizia che la celebre autrice di “Harry Potter” ha deciso di finanziare un’organizzazione dedicata a cause legali contro i diritti transgender. “È ora di dire basta a questa retorica tossica. Boicottiamo tutto ciò che porta il suo nome”, ha dichiarato Pascal in un post su Instagram che ha rapidamente superato i milioni di like, scatenando un’ondata di supporto e polemiche.
La mossa di Rowling, annunciata a maggio di quest’anno, ha segnato un ulteriore escalation nella sua lunga crociata contro ciò che lei definisce “diritti basati sul sesso biologico”. L’autrice britannica, miliardaria grazie al franchise di “Harry Potter”, ha creato un fondo legale per supportare donne cisgender in battaglie giudiziarie volte a escludere le persone transgender da spazi e diritti riservati alle donne. Secondo fonti vicine all’iniziativa, Rowling ha impegnato risorse significative per finanziare cause che contestano l’accesso delle donne trans a bagni pubblici, sport femminili e servizi sanitari. Questa decisione è arrivata pochi mesi dopo la sua celebrazione pubblica di una sentenza della Corte Suprema britannica, emessa ad aprile, che ha negato il riconoscimento legale delle donne transgender come donne in certi contesti legali. Rowling aveva postato una foto di sé stessa con un calice di champagne, accompagnata da un messaggio trionfante: “La verità ha prevalso”. Un gesto che ha provocato un’ondata di indignazione globale.
Pedro Pascal, noto per il suo impegno militante a favore della comunità LGBTQ+, non ha tardato a rispondere. L’attore, che ha una sorella transgender, Lux Pascal, ha una storia personale intrecciata con queste battaglie. Lux, attrice e attivista, ha accompagnato il fratello sul red carpet di numerosi eventi, diventando un simbolo di visibilità trans. In un commento sotto un video Instagram che criticava Rowling, Pascal ha esclamato: “Comportamento da perdente ignobile. È disgustoso”. Non si è fermato lì: in un’intervista successiva al The Hollywood Reporter, ha esplicitamente chiamato al boicottaggio del reboot di “Harry Potter” prodotto da HBO, in lavorazione da anni e previsto per il 2026. “Non guarderò, non sosterrò nulla che finanzi questa propaganda”, ha aggiunto, incitando i fan a fare lo stesso. La sua voce, amplificata dal suo status di icona pop, ha riverberato in tutto il mondo, con hashtag come #BoycottRowling e #TransRightsAreHumanRights che hanno trendato su X per giorni.
Il contesto di questa faida non è nuovo. J.K. Rowling, un tempo amata per aver creato un mondo magico che ha incantato generazioni, ha visto la sua immagine pubblica trasformarsi radicalmente negli ultimi anni. Dal 2018, quando ha “likato” un tweet che definiva le donne trans come “uomini in abiti da donna”, l’autrice ha moltiplicato le uscite controverse sui social. Ha sostenuto spazi separati per genere biologico, criticato le leggi sul riconoscimento di genere e persino paragonato il movimento trans a una “setta”. Le sue posizioni hanno alienato molti fan, inclusi attori del franchise originale come Daniel Radcliffe ed Emma Watson, che hanno firmato lettere aperte in difesa dei diritti trans. Radcliffe, in particolare, ha dichiarato: “Chiunque creda che la felicità trans non sia una cosa reale è confuso”.
La reazione di Pascal non è isolata. Una schiera di celebrità si è unita al coro. La scrittrice e attivista Tariq Nasheed ha condiviso il post di Pascal, definendolo “un alleato vero”. Anche l’attrice Elliot Page, icona trans di Hollywood, ha retwittato l’appello, aggiungendo: “Il boicottaggio è l’unica arma che abbiamo contro l’odio finanziato”. Sul fronte opposto, sostenitori di Rowling, come la giornalista gender-critical Helen Joyce, hanno accusato Pascal di “censura woke”, sostenendo che l’autrice stia difendendo i diritti delle donne biologiche. Ma i numeri parlano chiaro: le vendite recenti dei libri di “Harry Potter” hanno registrato un calo del 15% nei mercati principali, secondo dati di Nielsen BookScan, e il reboot HBO sta affrontando petizioni online con oltre 500.000 firme per il suo annullamento.
Questo scontro solleva domande più ampie sul potere delle celebrità e sull’impatto dell’attivismo digitale. Pascal, con i suoi 20 milioni di follower su Instagram, incarna una nuova generazione di star che usano la piattaforma non solo per promuovere film, ma per combattere ingiustizie sociali. La sua alleanza con la sorella Lux – che ha condiviso storie personali di discriminazione – aggiunge un tocco umano a una battaglia spesso astratta. “Mio fratello mi ha salvato la vita”, ha detto Lux in un’intervista a People lo scorso anno, parlando del supporto incondizionato durante il suo coming out nel 2021.
Dall’altro lato, Rowling, con una fortuna stimata in oltre un miliardo di sterline, rappresenta il privilegio che si scontra con il progresso. Il suo fondo legale, battezzato “Women’s Sex-Based Rights Fund”, promette di supportare almeno 50 cause nei prossimi due anni, focalizzandosi su aree come l’educazione e lo sport. Critici come MSNBC hanno descritto questa mossa come “una guerra miliardaria contro le persone trans”, evidenziando come le risorse di Rowling stiano influenzando il panorama legale britannico, già ostile ai diritti LGBTQ+ dopo anni di riforme conservatrici.
Mentre il boicottaggio di Pascal guadagna slancio, Warner Bros., proprietaria dei diritti di “Harry Potter”, si trova in una posizione delicata. Il reboot, diretto da un team inclusivo con un cast diversificato, era stato annunciato come un’opportunità per “rinfrescare” il franchise. Ora, voci interne suggeriscono ritardi per evitare ulteriori controversie. Intanto, fan come i membri del gruppo “Potterheads for Trans Rights” stanno organizzando reading alternativi dei libri, riscrivendo passaggi per renderli inclusivi.
In un’era in cui la cultura pop è intrecciata con la politica, l’appello di Pascal non è solo uno sfogo: è un invito a ripensare il consumo di media. Boicottare Rowling significa, per molti, negare ossigeno a un discorso divisivo. Ma è sufficiente? Esperti di diritti umani, come quelli di Amnesty International, sottolineano che serve legislazione più forte, non solo like sui social. Mentre il dibattito infuria, una cosa è certa: il mondo magico di Hogwarts non è più lo stesso, e Pedro Pascal sta facendo di tutto per assicurarsi che non lo sia mai più.