Milano, 6 novembre 2025 – In una dichiarazione che ha subito fatto il giro del mondo ciclistico, il campione gallese Geraint Thomas ha acceso un acceso dibattito tra appassionati e addetti ai lavori. Thomas ha affermato che il giovane fenomeno sloveno Tadej Pogačar deve gran parte della sua supremazia nel ciclismo moderno alle tecnologie avanzate delle biciclette contemporanee, sottolineando che “con bici più vecchie, sarebbe battuto in pochi secondi”.

Le parole di Thomas, pronunciate durante una chiacchierata informale con il compagno di squadra Luke Rowe, hanno immediatamente provocato reazioni forti nel “villaggio della corsa” e sui social media, accendendo discussioni sulla reale importanza della tecnologia nel ciclismo professionistico. Rowe ha annuito in accordo con Thomas, rafforzando l’idea che le prestazioni dei corridori non siano solo frutto del talento individuale, ma anche di strumenti tecnologici avanzati e innovazioni aerodinamiche.
Secondo Thomas, Pogačar eccelle in salita, contro il vento e nelle cronometro soprattutto grazie a bici leggere, materiali compositi all’avanguardia e sistemi di trasmissione estremamente precisi. “È un corridore straordinario, ma se lo mettessi su una bici degli anni ’80 o ’90, le differenze sarebbero evidenti”, ha spiegato il campione britannico, sottolineando come la tecnologia moderna abbia rivoluzionato la strategia e la fisicità del ciclismo contemporaneo.

Questa dichiarazione non solo ribalta la percezione comune della supremazia del corridore sloveno, ma riporta al centro del dibattito la storica rivalità tra innovazione e tradizione nel mondo del ciclismo. Gli esperti ricordano come le biciclette d’epoca, più pesanti e meno efficienti, richiedano una tecnica diversa e una maggiore resistenza fisica, elementi che metterebbero alla prova anche i campioni più giovani e talentuosi.
I fan e gli addetti ai lavori hanno reagito con entusiasmo e sorpresa, commentando che le parole di Thomas evidenziano un aspetto spesso trascurato: la tecnologia moderna può cambiare radicalmente il modo in cui un corridore affronta una gara. Alcuni tifosi hanno sostenuto che Pogačar meriti comunque la sua fama grazie a talento e determinazione, mentre altri hanno iniziato a ipotizzare scenari “storici” in cui il fenomeno sloveno si confronta con biciclette del passato.

L’intervento di Thomas arriva in un momento cruciale della stagione ciclistica, alimentando speculazioni sulle prossime corse e sulle sfide tra generazioni di corridori. Inoltre, la dichiarazione ha attirato l’attenzione dei media internazionali, generando articoli e dibattiti sui principali siti sportivi, dai quali emerge sempre più l’interesse per l’evoluzione tecnologica nello sport e il suo impatto sulle performance.
In conclusione, le affermazioni di Geraint Thomas non solo scuotono l’attuale percezione della supremazia di Pogačar, ma aprono un dibattito più ampio sul ruolo della tecnologia nel ciclismo moderno, confermando che talento e innovazione spesso camminano insieme verso il successo.